Chiedere è lecito, rispondere è cortesia

mercoledì 14 dicembre 2011

Un albero non fa Natale

10 giorni esatti ci separano da quello che sarà un nuovo e solito Natale. Ormai è risaputo, io non lo amo.  Amo gli addobbi. Odio il suo lato consumistico e al contempo mi fa brillare gli occhi come quelli di una bambina davanti a una vetrina piena di giochi e golosità. Quest'anno ero decisa a rinunciare a quest'aspetto, ma alla fine ho il mio bell'albero nel mio bel soggiorno, complice il fatto che c'era qualcuno ad addobbarlo insieme a me [e questo fa la differenza, eccome].
Ora mi appresto ad accenderlo, ad adagiarmi sul divano e a godermi le lucine danzanti; al buio e nel silenzio.
Un albero non fa Natale, ma mi rilassa.
Il mio bell'albero nel mio bel soggiorno si accende e brilla alimentato dai miei occhi.

lunedì 28 novembre 2011

Retrodatato

Quando a settembre ho accettato un contratto di cinque ore sull'attività alternativa alla Religione cattolica, mai avrei pensato che sarebbe stato così complicato.
Svegliarsi il sabato mattina è faticoso; già dal venerdì sera avverto la pesantezza di varcare quella porta della scuola.
Perchè è così. Inutile celarsi dietro la parola "insegnante", apparendo come la categoria che integerrima svolge con passione il proprio lavoro.
No. Io aspetto che arrivi l'ancora lontano 9 giugno.
Potrebbe esserci qualcuno suscettibile che subito storcerà il naso criticando questa supplente ingrata di avere un lavoro; è un rischio che correrò.
Sono consapevole di essere una semplice supplente e che come tale sono destinata a girovagare senza una meta fissa per chissà quanto tempo, ma questo non è sufficiente per accettare l'ambiente lavorativo della scuola che, in molte occasioni, appare davvero pessimo.
Quando un insegnante è l'ultimo arrivato non ha credito, non ha diritti, è guardato con diffidenza.
Con un solo giorno a settimana poi, è tutto amplificato.
Allora capita di provare ad essere più gentili del dovuto, a cercare uno sguardo confortevole di complicità. Personalmente sorrido, saluto e scambio due parole con tutti...eppure ho la sensazione di avere i loro sguardi puntati addosso.
Insomma, lavorare a scuola in alcuni casi può diventare una vera tortura.

Sul fondo della borsa

Abbiamo aperto la borsa e sono saltati fuori tanti ricordi e confidenze. Tu sai sempre cosa ti voglio dire, ma aspetti che sia io a dirtelo.
Questa è per me amicizia.

[La caramella dal fondo della tua borsa sapeva di menta e serenità]

martedì 22 novembre 2011

Aleatorio

"la gente non si fida di una caramella trovata sul fondo di una borsa"

Baricco 

lunedì 21 novembre 2011

sull'Amore e sull'Amicizia


Non credo nell'Amore. Che poi non è del tutto vero, sarebbe più corretto dire che non credo di potermi più innamorare, ecco. Secondo me l'Amore si prova una volta sola nella vita. Si può stare insieme a tante persone, le si può trovare interessanti, ci si può divertire, ci si affeziona, fino anche a sembrare innamorati. Ma l'Amore ha quel qualcosa in più che solo chi l'ha provato può sapere.
Chi è stato innamorato lo è ancora e non capirà quello che sto dicendo; se invece l'amore è finito può dire di averlo conosciuto.
L'Amore non è solo condivisione di bei momenti, è volontà di vivere insieme quelli belli e brutti che ci saranno in futuro.
Capita che a volte riconosci che è Amore, ma lo lasci andare perché non sei pronto. E poi passi la vita a fare confronti perché nessuno ti va bene, nessuno ti soddisfa. Finché ti accorgi che cerchi ancora Lui. Nessuno reggerà mai il suo paragone. Il secondo Amore non esiste.


Non credo nell'Amicizia. Che poi non è del tutto vero, sarebbe più corretto dire che non credo di potermi fidare di tanti amici intorno. Per quanto mi riguarda sono sempre stata una persona molto selettiva e diffidente, ma allo stesso modo tollerante e aperta.
Diciamo che nessuno deve mettermi nella condizione di scegliere, sono io che scelgo con chi stare e perché.
Le condizioni sono semplici: perché io ti sia amica non devi giudicarmi, devi essere fiero dei miei pregi quanto dei miei difetti, devi farmi sentire a mio agio. Io devo potermi fidare di te come tu puoi fidarti di me.
E non importa cosa hai fatto o non hai fatto nel passato. Non giudico l'amicizia per azioni avvenute. E così se mi hai rotto un PC senza ripagarmelo, se abbiamo litigato per un "uomo", se le nostre paranoie e orgoglio non ci hanno fatto vedere per anni, se non ci vediamo da anni nonostante non sia successo nulla, forse ti considero più amico di chi si permette di giudicare me e voi che a differenza loro non vi siete mai "vergognati" di me, mi avete rimproverato ma non avete tentato di correggermi perché sbagliata. Io non rovinerò mai le vostre serate come voi non rovinerete mai le mie.
A me questo basta per considerare voi amici e non loro.

 
[riferimenti a fatti e persone in questo post sono puramente non casuali]

domenica 20 novembre 2011

Il tempo che passa

"Sempre un po' a disagio: Le cose che cambiano: del Disagiato Avete presente quando state guidando e nell’altra corsia una macchina vi fa i fari perché più in là, nella vostra direzione,..."

Già. Il Disagiato ha toccato un punto saliente delle mie innumerevoli riflessioni quotidiane. Il tempo che passa. Perchè non sono le cose o il tempo che cambiano, siamo noi ad essere diversi! Il gesto del fari è sempre lo stesso [e quanto mi fa sentire "importante" farlo!] e anche il benzinaio da sempre regala quel saluto, che io vedo più come un "Ho fatto, vai. Avanti un altro" [a meno che, come sempre più spesso accade, ci riforniamo al self-service per poter risparmiare quella manciata di centesimi di Euro che ci permetteranno di acquistare senza troppi rimorsi di coscienza il pacchetto di sigarette in più, la testata giornalistica tal dei tali o la colazione al bar...ma di questo polemizzerò un'altra volta.]
Io ad esempio ricordo quando mio padre era in cassaintegrazione e si andava a fare la spesa all'Eurospin fuori Roma o nei supermercati dove c'era il famoso 3x2. Parlo di circa venti o venticinque anni fa, quando i tempi erano economicamente più benestanti di ora, ma iniziava a rendersi necessario un occhio al risparmio. [e che nella mia zona ci fosse un solo Discount fuori Roma, la dice lunga]
Beh, io da bambina non capivo e anzi mi vergognavo. Fare tutta quella strada in macchina per comprare a prezzi bassi o con le offerte. Sicuramente i miei amichetti non lo facevano!

venerdì 18 novembre 2011

mercoledì 16 novembre 2011

Silenziosamente

Mi addormento. Mi sveglio. Mi raggomitolo tra le coperte e torno a dormire, per svegliarmi ancora poche ore dopo. Allora penso. E ho freddo. Con la testa tra due cuscini, quasi a voler nascondere i miei pensieri, torno a dormire. Il suono della sveglia rompe definitivamente il filo conduttore che lega assieme ogni attimo della notte trascorsa: tu.
Ti ho sognato, tante volte. Lungamente. Sebbene cosciente che ogni volta fosse solo per una manciata di secondi, questa notte sono trascorse intere giornate. Belle. Piene di risate.
La tua attesa, i tuoi sms; persino il vibrare del cellulare tra le mani. Era tutto così reale. Eri tu così reale.
Mi sono svegliata con la consistenza delle tue mani nelle mie, con il calore dei tuoi abbracci, con il tuo respiro; il tuo odore. Se ora chiudo gli occhi posso sentirlo ancora il tuo odore. E la tua voce.
Sebbene sia passato così tanto tempo, non dimentico. Il tuo sguardo mi penetra tanto quanto allora.
Tutto questo è irrazionale, contro ogni mio principio, contro ogni dinamica avvenuta fino ad ora.
Contro quello in cui credo: che il tempo guarisce qualsiasi ferita, cancella il dolore, sbiadisce i ricordi.
Sì. Il tempo sbiadisce i ricordi.
Succede con tutti, ma non con te.

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Un nuovo Profumo nell'aria

Cosa c'è nell'aria oggi? Una nuova fragranza. Saprà di brezza marina o di tornado violento?
Chi lo sa! Per il momento mi godo non leggere più "Gelmini" alla voce Ministro dell'Istruzione.
Che poi in realtà dovrei essere dispiaciuta, lei ha portato tante novità nella scuola: il voto in condotta [c'era? ma come c'era?!], i voti in decimi [c'erano? ma come c'erano?!], le nuove Invalsi [c'erano? ma come c'erano?!], la tecnologia nelle scuole [non c'era?! ma come continua a non esserci!], ...
Insomma, "reddite ergo, quae sunt Caesaris, Caesari et quae sunt" Gelmini, Gelmini!
Tutto sommato sì...sono dispiaciuta!
Non c'era giorno in cui non ci fornisse ottimi spunti per ridere insieme tra colleghi. Le sue battute, le sue barzellette umoristiche. Basti ricordare quella del tunnel dal Gran Sasso a Ginevra...che simpaticona! [ah...non era una barzelletta!?]
Insomma, sono convinta che sentiremo la sua mancanza.
Oggi cercavo notizie sul suo sostituo, il caro Profumo. Beh che dire, sono notevolmente rimasta impressionata dal su CV: titoli, riconoscimenti, alti incarichi. Pare uno D.O.C!
Staremo a vedere.
Io intanto spero di non ruzzolare nella polvere insieme alla scuola e confido che il nuovo Ministro non sia solo uno #pffff# di Profumo ambiente.

martedì 15 novembre 2011

Red Xmas


Che poi non è che io lo detesti.
A me piacciono gli addobbi natalizi, le lucine, le candele.
È lo spirito che ho perso!

[...e poi è troppo presto...]

lunedì 14 novembre 2011

TeaTime

Alte, basse, strette, larghe. Addirittura la mezza tezza! Sì...ne ho davvero abbastanza. Eppure quando entro in un negozio in cui sono esposte, non posso fare a meno di guardarle estasiata. Mi catturano. L'idea dell'inverno, avvolta in una calda coperta sul divano, con un buon libro e una tazza di the fumante accanto...mi rende serena.
Dentro ognuna c'è un ricordo da assaporare; le persone a cui è legata escono danzando con il fumo ed i profumi, attratte dal richiamo della memoria.
Allora le mie tazze sono tante, ma mai troppe.
Ed ora che ho scoperto le sciarpine...come potrò resistere?

giovedì 10 novembre 2011

Genuinità

Oggi nella borsa ho una manciata di sorrisi in più.
Quelli di qualcuno a cui voglio bene.
Quelli di chi non avevo mai visto prima.
I miei.
E sono più ricca.

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mercoledì 9 novembre 2011

Poesia dorsale

Noi.
La passeggiata ad occhi chiusi nel giardino d'acqua:
il suono di mille silenzi.



lunedì 7 novembre 2011

Priorità


A trent'anni, trentuno per la precisione, le priorità cambiano.Un tetto, un lavoro sicuro  - cosciente che sia pura utopia - , una famiglia, valori. Studiare?
Anche no. Rientrare a casa dopo una giornata lavorativa, lanciare le scarpe.Accendere candele profumate e con una tazza fumante di the sprofondare sul divano con un buon libro come compagno.
Ho passato mesi a parlare delle mie priorità.
E poi succede che un lunedì dei tanti mi sveglio, esco, mi arrabbio con quel pedone che non guarda prima di attraversare e con quell'automobilista che occupa la strada.
Arrivo a destinazione e mi danno una notizia che cambierà drasticamente questo lunedì dei tanti.
Risalgo in macchina e ripenso alle mie priorità banali, mentre mi fermo per far attraversare un pedone al di fuori delle strisce e mi accodo all'automobilista che procede con fare lento.
Ora ho solo una priorità: passare più tempo possibile con le persone a cui si vuole bene, senza rimandare a domani.
La vita è una sola e non si può sprecare tempo prezioso.

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[...ti voglio bene...ce la farai...]

domenica 6 novembre 2011

Gli anziani odorano di buono

Perchè quando mi capita di stargli accanto, sento quell'odore che mi riporta indietro nel tempo. Mi viene in mente quando le mie nonne aprivano l'armadio per tirare fuori il vestito buono della domenica. Lo stesso odore del cappello e della giacca di mio nonno ed il ricordo di quando fremeva per uscire e andare a giocare a bocce; quando con la stessa premura tornava tutti i giorni alla stessa ora perchè non poteva perdere la Zanicchi con "Ok il prezzo è giusto".
Anche le loro credenze hanno quell'odore. Qualcuno arriccia il naso al solo pensiero, non io.
Ricordo quelle bellissime scatole di latta con dentro le caramelle rossana, quelle ripiene di liquori, gli spicchi di arancia, mandarino e limone... Mio zio che sottovoce diceva "Prendine una" e come per magia sbucava mia zia che con il vocione lo rimproverava "Renzo, deve ancora cenare"...e poi guardinga afferrava un'altra scatola di latta ripiena di biscotti.
Io, soddisfatta, tornavo a casa con una caramella nella mano sinistra e un biscotto nella mano destra, sorridendo felice mentre mia madre, con fare compiaciuto, sentenziava "Quanto ti viziano...!".
Sentivo quel profumo anche nella camera dispensa della mia zia Ines. Da piccola avevo un po' timore di quella stanza, buia con un odore strano. Ma ricordo che ero felice quando lei ed Elvia entravano lì...perchè voleva dire che presto si sarebbe mangiato qualche piatto delizioso cotto in quella stufa tanto diversa da quella che avevamo a casa nostra. Era marrone, si riempiva con la legna e sul ripiano c'erano dischi che con un ferro dalla punta arcuata venivano alzati da mia zia. Era affascinante stare lì seduta a guardare i preparativi di pasti che sarebbero stati pieni di gioia e risate. Io apparecchiavo...e aprivo le ante di vetro di una credenza a muro piena di bicchieri. Riesco ancora a sentirne l'odore...
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È il profumo dell'infanzia.
Così rassicurante...

venerdì 4 novembre 2011

Estro

Che sia creatività, che sia stravaganza o anche fantasia, non può essere pilotato.
Scrivere.
Ho deciso di farlo rientrare nella categoria Estro.
Non importa che si argomenti di politica, di studi, di ricette,
per dovere o per diletto;
rapisce la mente in un vortice di parole e punteggiatura che si rincorrono
volteggiando come foglie autunnali in balia del vento.
Il movimento rotatorio della penna durante la scrittura.
Certo, un'immagine un po' insolita.
Non il ticchettio leggero dei tasti di un computer,
nè l'incantesimo dell' incedere incostante di una macchina da scrivere.
[La macchina da scrivere,
quali ricordi,
quali immagini:
un uomo sotto il suo cappello, con un gilet gessato grigio;
una donna nascosta dai suoi occhiali che ne igannano l'apparenza]
Una penna che danza su di un foglio bianco lasciando la sua essenza indelebile.
Ecco.
La scrittura è essenza di sé.

martedì 20 settembre 2011

Tempo

Il tempo regala, il tempo toglie.
Momenti di felicità si alternano al dolore lancinante di una pedita, di un abbandono, della paura.
Il tempo di un pensiero, che dura nel tempo.
Il tentativo di cancellare quei momenti è direttamente proporzionale al dolore che ci provoca non poterli recuperare, ma la riuscita dell'intento assume caratteri inversamente proporzionali all'importanza che quegli stessi istanti hanno avuto nella nostra vita.
Tanto tempo è passato...tanti fatti avvenuti.
...alcuni li ho guardati, inerme.
Il tempo è senza tempo. Ieri, ora, sempre.
Non importa quanto sia passato, le persone incontrate, i momenti vissuti. Alcuni ricordi sono e rimarranno indelebili nel tempo, la cui percezione diventa aleatoria nei suoi contorni sfumati. Gli anni passati diventano giorni ed i minuti si trasformano in anni.

Custodito gelosamente dentro di me in un'interazione tra cuore e mente per cui convergono suoni, parole ed immagini,
il tuo ricordo non svanisce,
pur consapevole di essere solo un ricordo.

sabato 18 giugno 2011

Kaiten-zushi

Ti passa davanti e lo afferri.
Vorrei sistemare alcune persone sullo stesso nastro.
Ecco...

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