Chiedere è lecito, rispondere è cortesia

venerdì 19 ottobre 2007

Dietro la porta

Due giri verso destra. Abbasso la maniglia e la porta si apre. C'è una ragazza, dai capelli ricci e castani, la carnagione chiara. Il suo sguardo è spento, fissa un punto della stanza, ma non c'è niente. Fissa il vuoto. Gli occhi sono vitrei e una lacrima solca la sua uancia destra, impercettibile, silenziosa. Riesco a vedere ciò che lei vede. Noto una proiezione sulla parete bianca. Ci sono due immagini, due persone. Un ragazzo. Una ragazza. Le La proiezione si sdoppia, per ognuno di loro scorrono situazioni diverse, ma che la ragazza guarda con gli stessi occhi lucidi. Avvicinandomi riesco a percepire anche le voci. Non provengono dalla parete ma dalla sua mente. Senza guardarmi mi dice di ascoltare, in silenzio; mi rivolge poi la parola, continuando ad osservare lo stesso punto, ormai annebbiato dalle lacrime. Mi dice: "Vedi? Ho dato tutta me stessa a loro, tanto che ora non ne resta niente per me. Mi hanno ucciso con le parole, a distanza di pochi giorni l'uno dalla'altra. Mi fidavo ciecamente, di lui. Volevo un bene infinito, a lei. Provo, ma non passa. Mi fanno ancora male. Mi faranno sempre male." La capisco perchè la osservo mentre parla e sento il dolore. L'avevo sempre ista sorridente e scherzosa, ma non avevo capito che era tutto per coprire quello che accadeva in questa stanza. Piango anche io. Mi allontano, chiudo la porta con la chiave e la lascio sola. Perchè quello che accade n quella stanza non dovrà mai vederlo nessuno.

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