Chiedere è lecito, rispondere è cortesia

giovedì 30 novembre 2006

...al patibolo...cronaca di ieri


29 novembre…un giorno di cui temevo l’arrivo, fin dal momento in cui 2 settimane fa lessi in ascensore per ben 3 volte quel maledetto telegramma:


 


LA S.V, E CONVOCATA 29 NOVEMBRE P.V. ORE 17.00 PRESSO […] PER REVISIONE/CONFERMA CONTRATTI STIPULATI PER LA SCUOLA PRIMARIA DA GRADUATORIE DI SECONDA E TERZA FASCIA DI TUTTI GLI ISTITUTI DELLA PROVINCIA, ORA DEFINITIVE.


 


Mi sono infornata più che ho potuto, sono andata in segreteria…fino a sabato, quando un’amica mi ha detto “Faby, mi ha detto che lei vuole il tuo posto”.


In due mesi e mezzo ho imparato a conoscere questa “lei”..e non mi è mai piaciuta. Due persone completamente opposte, antagonisti in ogni forma e in ogni dove.


Lei sempre al centro dell’attenzione, anche quando non ne è capace, io che non ostento neanche ciò di cui ho piene competenze.


Le mie colleghe…una di loro ha tentato con un tono un po’ duro di cambiare scuola, ma lei nulla.


Falsa, ipocrita con me…non sapendo che io sapevo. Mi ha chiesto anche il lavoro di Natale, e stranamente sono riuscita a mentire dicendole che non lo avevo ancora preparato…mai glielo avrei passato.


Ancrora ieri mi chiedeva sempre più falsa “Come stai?”, “Uno schifo” senza neanche guardarla in faccia.


Questa stanza della scuola che ci ha ospitate, non saprei neanche quantificare il numero delle maestre che aspettavano lì dentro…eravamo tante, tante…tante.


Quando hanno cominciato a chiamare a me e la mia amica tremava la mano sul quale tenevamo il foglio con tutti i posti disponibili…perché il posto di “lei” era stato preso e lei se non avesse capito si sarebbe rifatta su una di noi due.


Sempre “lei” ha fatto una sceneggiata..una stupida sceneggiata davanti i dirigenti e il presidente della rete provinciale fin quando lui le ha detto che per continuità dei colleghi poteva scegliersi una supplenza fino al 30 giugno non ancora assegnata a nessuno, essendo tra i primi in graduatoria e quindi con la possibilità di scelta sugli altri. E lei…sceglie il mio…un modesto posto fino al 22 di aprile, una maternità con la possibilità di terminare prima.


Persone più in alto di lei, hanno confermato il proprio posto, anche se di più breve durata, pur di rimanere nella propria classe. Lei ne ha scelta una più breve.


Cattiveria. Pura cattiveria.


Ricordo di aver coperto il mio viso con il foglio ed essermi girata verso il muro…appoggiandoci la testa.


In pochi secondi ho visto il mio ultimo punto fermo svanire nel nulla per la cattiveria di una persona…non chiunque…ma ce ha lavorato accanto a me e sapeva…


Giorgia non faceva altro che ripetermi “Mi dispiace Faby..mi dispiace tanto…Faby”.


Mi sembrava di non sentire più nulla…una stanza enorme nella quale tutte le voci echeggiavano a rallentatore.


“Lei” se ne è andata senza rivolgermi parola, senza parlare con nessuno…è sparita in pochi secondi… Sapeva e non ha avuto il coraggio di guardarmi.


Per me quella scuola era davvero tanto..mi ha aiutata..e soprattutto era la mia unica famiglia qui.


Ho fatto delle rinunce importanti pur di rimanere a lavorare con loro…e mi hanno portato via tutto in 3 secondi.


ODIO QUESTO SISTEMA…CON TUTTO IL CUORE. IERI SEMBRAVA UNA CARNEFICINA.


Con quel foglio in mano ho scartato tutti i posti rimasti dove c’era un cognome che io conoscevo…non volevo togliere il posto a nessuno…io.


Arrivato il mio turno, il Presidente fa anche a me la bruttissima domanda “Ha già un contratto in qualche scuola?”, ho risposto triste “Lo avevo”.


Ho dovuto scegliere…ne ho presa una in una scuola la cui struttura non mi dispiaceva e in cui avevo già lavorato. Che mi avrebbe assicurato il posto fino alla fine dell’anno.


E dietro di me? Qualcuno si è alzato in piedi dicendo “Nooo”.


Mi giro…la conoscevo!!! Ma non sapevo il suo cognome. Non volendo ho tolto il posto ad una ragazza che conoscevo e che purtroppo probabilmente non è riuscita per la sua posizione in graduatoria a prenderne un altro!


Mi sono sentita morire.


Ora sto per andare in questa nuova scuola…so che mi affezionerò alla fine anche a questi nuovoìi bambini perché io amo il mio lavoro… Ma non sarà la stessa cosa.


Ed ora ho un nuovo obiettivo: prendere assolutamente l’abilitazione entro maggio…


“Lei” non ce l’ha…e il prossimo anno sarò io ad avere il diritto di scelta su di lei…


Io rivoglio la mia classe…e lavorerò duro per farlo.

lunedì 27 novembre 2006

Un consiglio...per Fabiana

 Strade deserte
Note distorte
Componi per lei
Si è fatto buio già
Ore seduto
Su un marciapiede
Sotto un lampione
Sai che lei non tornerà

E' un lamento continuo
Di frasi che ormai
Sono andate, sparite
Mai più sentirai
Ti aspettavi di udire
"Sei il solo per me"
Metti l'anima in pace
Quei giorni son già
Fumo e cenere

La nebbia sul viso
Nasconde il sorriso
Di quei giorni in cui
Lei era accanto a te
Riassaggi i momenti
Scorrendo i messaggi
Ma solo quelli più dolci
Non li cancellerai

Il tuo mondo
Sta andando a puttane
Oramai
Puoi reagire ma forse
Non è ciò che vuoi
Preferisci esser vittima
Non guarirai
Non mollare
E' un consiglio
O ti ridurrai
Fumo e cenere

 

-Finley-

martedì 21 novembre 2006

Un augurio sincero


“Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare
un chewing-gum per risolvere un'equazionealgebrica.
I veri problemi della vita saranno sicu ramente cose che non t'erano mai
passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato... canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti. Non perder tempo con l'invidia.
A volte sei in testa. A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare
della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant'anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.
E' il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla. Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più
probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita,
perche più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un 85nne.
Sii cauto nell'accettare consigli, mal sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo,
passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio... per questa volta.”


 Mai  e poi mai disturberei la tua serenità, troppe volte l'ho già fatto.
L'ho fatto in questi mesi, peggio ancora quando stavamo insieme.
Mi dispiace.Mi dispiace per tutto.
Mi dispiace per quel maledetto"piede sulla porta", che per me è un incubo ogni notte. Mi dispiace per quello che ho detto e per quello che non ho detto. Mi dispiace non avere una bacchetta, non cancellerei quando mi hai detto "Basta", ma cancellerei quanto sono stata stupida a non ammettere che persona avevo vicino. Mi dispiace per tante cose, troppe cose.
Forse è vero , come hai detto tu sono un fallimento io ed è un fallimento tutta la mia vita, me ne rendo conto solo ora, dopo aver fatto disastri su disastri uno sempre più irreparabile dell'altro.Ma non me ne rendevo conto, l'ho fatto troppo tardi.
Fa male non averti più accanto, tanto, ma si può, quello fa male, tanto, ma si può. Quello che non si può, è sapere, sentire e vivere il tuo disprezzo. Quello proprio no. Anche di questo mi dispiace, di non riuscirci.
È troppo pesante!!! Essere consapevole di quello che ho combinato quel giorno e quelli dopo mi uccide perché non solo mi hanno fatto perdere il ragazzo che, dietro tutto il mio apparente distacco, non mi incuteva la paura del “progettare” qualsiasi cosa, da cosa mangiare a cena a cose più importanti, ma anche la persona più importante, l’amico più caro che io abbia mai avuto…e questo è l’aspetto più deleterio.
Le confidenze, e il darti e ricevere fiducia, mi mancano.
Penso che rimarrai sempre la persona più importante della mia vita, quella che mi ha fatto capire cosa vuol dire amare ed essere amata, anche se dopo le tue parole mi hai detto che non mi hai mai amata.

Beh io invece sì, e continuo ad amarti.
E ti ringrazio di tutto…del tuo esserci in ogni momento, del tuo incazzarti sul mio modo di essere immaturo e inconcludente, del mocho passato sul pavimento e delle cene salvate con le tu mani. Della tua spalla.
Ti ringrazio perché mi hai insegnato tanto. La scemenza che non sono più in ritardo, e la cosa importante del sapermi organizzare le giornate.
Purtroppo io non ho saputo ricambiare.
Proprio perché ti amo più di qualunque persona al mondo, ti auguro di essere felice. Ti auguro di avere tutto quello che sogni, anche le cose più assurde. Ti auguro che la persona con cui ti ho visto ieri risulti finalmente essere tutto quello che cercavi. È fortunata, molto. E lo sei sicuramente anche tu.
Io ti auguro il meglio del meglio…perché è davvero questo quello che penso e vorrei.
Con tutto il cuore.


                                                                                                                                                            


 

lunedì 20 novembre 2006

una notte senza stelle

È tardi. Sono andata a dormire all’1, ma purtroppo ricominciano le mie notti insonni. Sono le 2.20… ben 1 ora e 20 minuti che mi giro e mi rigiro nel letto senza trovare un minimo di serenità.
Pensieri, pensieri, pensieri, rimorsi, rimpianti, si susseguono l’uno all’altro come facessero a gare per tenermi sveglia.

La notte, l’ho scritto più volte, è sempre stata portatrice di riflessione; credo perché c'è silenzio, che in realtà è solo apparenza. Perché il più piccolo rumore durante la notte sembra essere amplificato, la cassa di risonanza è il silenzio stesso. Forse farebbe rumore anche la piuma che nelle frasi famose cade su un tavolo di cristallo.

Mi sembra di essere dentro ad un tamburo che qualcuno batte forte in modo disarmonico, con cattiveria solo per produrre confusione.

Le vibrazioni dei miei pensieri si stanno facendo troppo forti, insopportabili ormai.

Ma non riesco ad uscirne.
 
E' notte e mancano le stelle.

RIDICOLO!!!


Non vorrei essere polemica ma come si fa!!!!!!!!!!!!!!


Stanno facendo un servizio su canale5 sulla professoressa di matematica di Milano...ora dico io! NON è GIUSTO IL MODO IN CUI NE STANNO PARLANDO!
Non mi piace il fatto che dicano e sottolineino ke è una SUPPLENTE...non c'entra niente perchè la professionalità nn viene data da un posto in ruolo ma dall'amore che si ha per il proprio lavoro!Ancora meno mi piace senti tono dispregiativo che la professoressa era MERIDIONALE. Ma cosa vuol dire!!! Sono davvero arcistufa di sentire quassù (ovviamente non faccio di tutta un’erba un fascio) questa sorta di razzismo contro i meridionali…ne ho sentite fin troppe!


Anche all’università i docenti! Riporto alcune frasi dette da docenti in aula durante lezioni all’università:


“ Il vocabolario di italiano assolutamente no, perché se lo portano i ragazzi sloveni, allora vuol dire che lo devono portare anche i meridionali”


-“le scuole di Trieste sono agli ultimi posti nelle statistiche di rendimento della regione, potrebbero essere quasi purtroppo equiparate a quelle del meridione”


-“Non fate caso al modo in cui è scritto il testo che andrete a leggere, ci sono errori ma considerate che a scriverlo è stato un meridionale”


 


E ce ne sarebbero anche altre…per non parlare di dove lavoro…spudoratamente ,mi è stato detto che non si capisce come i ragazzi meridionali escano sempre dai licei con migliori voti rispetto al Nord...magari perché li comprano..


 


Ma siamo fuori di testa!?!?


 


IO SONO MERIDIONALE E SUPPLENTE, AMO IL MIO LAVORO, SONO USCITA CON IL MINIMO DEI VOTI perché I PROF ERANO DEI GRANDI BASTARDI E PRETENDEVANO DI TUTTO, HO UN CERVELLO CHE FUNZIONA, PENSA, RAGIONA, è INTELLIGENTE.


NE VADO FIERA E MI FACCIO I FATTI MIEI perché NON HO BISOGNO DI DIMOSTRARE A NESSUNO DI AVERE CULTURA ED INTELLIGENZA…QUESTE DEVONO ESISTERE SOLO PER NOI STESSI!


E FINCHè NON CAPIREMO QUESTO CONTINUEREMO A VIVERE IN UN MONDO DI SCHIFO!


 


E tra parentesi: criticano criticano…e io intanto rischio per burocrazia di vedermi levata la supplenza che ho dall’inizio della scuola..dei bambini meravigliosi per i quali darei l’anima ma ai quali nessuno pensa…nessuno pensa che il continuo cambio di insegnanti crei loro disagi.


 


IO SONO UNA SUPPLENTE MERIDIONALE che pensa a loro e che come gesto di affetto NON ABUSA DI NIENTE, se non della gola, comprandogli dei graziosissimi lecca-lecca di cioccolato a forma di Babbo Natale…ma chissà…un giorno potrei sentirmi dire che DA BUONA MERIDIONALE LI CORROMPO


 


CHE SCHIFO!!!

domenica 19 novembre 2006

...ma ci sono anche i contro...

..e quali sarebbero i contro? Che io sono restia a parlare seriamente di quello che ho dentro. E non so perchè ma a quanto pare l'alcool mi ha sciolto la lingua l'altra sera.

Così dopo risate risate risate stronzate e ancora risate ...molto bello... una volta a letto ho iniziato a parlare con il mondo e chiamavo persone varie di starmi a sentire...mi ricordo di essere andata da Martina piangendo e parlando parlando parlando..la cosa brutta è che mi ricordo tutto tutto di quello che ho detto e mi ricordo che pensavo che dovevo stare zitta ma non ruscivo a bloccare le parole...(purtroppo a quanto pare sono razionale pure da sbronza )Ci sono delle cose che ricordo meglio di altre...

Ripetevo a macchinetta "mi manca Davide, mi manca Davide..." e poi "io non sono stronza, io non sono cattiva, non è vero che sono un fallimento, lui mi ha detto che sono un fallimento ma una persone come me che ha fatto tutte queste cose, vive da sola, si mantiene, ha trovato lavoro, non può essere un fallimento" ...e la povera Martina che mi teneva mi guardava e mi diceva "ma lui non lo pensa che tu sei un fallimento, lo ha detto perchè era arrabbiato...." e io che le ripetevo tutto di nuovo  ...come un disco

Allora Martina che mi fa "è lui che ci ha perso non tu, è lui che non ha capito"...e lì i ricordo che è l'unica cosa sulla quale le ho dato ragione...perchè ripetevo "sì lui non ha capito niente ma sono io che non ho fatto capire perchè c'era Alessandra, c'era Andrea, c'era Erich, e c'era Ester e c'era la moto e io ci volevo andare sulla moto non come dice lui che solo Ester ci andava, la moto, e poi diceva che io non mi preoccupavo quando lui andava in moto perciò non mi importava niente di lui e non capiva niente perchè io mi preoccupavo... e c'era Enzo e io lo odio Enzo è tutta colpa sua"...al che Martina mi guarda e mi fa "Allora domani gli mandiamo un messaggio a Enzo e glielo dici che è tutta colpa sua e che lo odi per questo" ...povera...ubriaca mi dava pure le soluzioni possibili.

La cosa più brutta comunque è che ripetevo in continuazione "non l'ho fatto apposta, non volevo mettere il piede sulla porta, non lo dovevo mettere è tutta colpa mia, non lo dovevo mettere il piede sulla porta, ma io non sono cattiva non sono stronza, Martina diglielo tu che io non sono cattiva e che non volevo mettere il piede sulla porta..."  ...è la parte che mi trafigge il cuore da sobria..perchè mi ricordo e mi rivedo....come se guardassi un film...e so quanto stavo soffrendo l'altra notte...e ho tirato fuori tutto quello che nascondo ogni giorno dietro a sorrisi..

Martina mi ha riportata a letto e io ho continuato a parlare ancora un po'...le ultime cose che ricordo di aver detto sono state

"Io voglio bene a tutti, voglio bene a Davide, voglio bene a Paolo, voglio bene a Fabiana, voglio bene anche a Martina, mi mancano loro e io gli voglio bene"...

Poi non ricordo più niente...

 

...spero non succeda mai più una cosa del genere...

Martina mi ha riportata a letto e

un venerdì sera





Un venerdì sera diverso, insolito per le mie abitudini…
Tranquillamente un cinema, volevamo vedere “Il diavolo veste Prada” e invece una volta entrate abbiamo guardato il biglietto e ci siamo rese conto di aver sbagliato cinema! Lì c’era “La mia super ex ragazza”…tuttosommato alla fine è andata bene perché è risultato simpatico…anche se non lo avrei mai visto perché la tipa sembrava il ritratto che Davide ha fatto di me…bruttissimo!
Ovviamente la serata fuori casa non poteva che concludersi con una tazza di the e i buonissimi semini al sesamo, alta cucina di Manu!!!
Ma io e Martina ci siamo fermate lì?!?! Noooooooooo!!! E allora vai con cena all’1.30 a base di tartine (che tanto ine non erano) al samone e pasta con panna e salmone…tutto buonissimo!!!
E per concludere via 1/2  bottiglia di gin!!! Ed il resto beh…immaginate due persone che non reggono niente!
Via risate a ruota libera!!! È stato veramente bello!!!

giovedì 9 novembre 2006

un altro bruttissimo incubo

Un altro incubo questa notte...mi ha fatto svegliare di soprassalto. Un sogno pieno di cose, confuso, intrecciato! Ho sognato di salire tante tante tante scale e arrivata in cima c'era un centro commerciale. C'era Davide lì e siamo andati in giro per negozi ed ho comprato tante cose. Avevo in mano tante buste di diversa grandezza, volevo metterle una nell'altra ma era impossibile. Ci siamo poi seduti in un bar con un bellissimo tavolo rotondo e lui mi diceva quanto si fosse divertito e quanto si stava divertendo lì con me...e mi ha chiesto chi fossi...e mi parlava di Fabiana, lui mi diceva che la detestava e piuttosto che trovarsi in quella situazione a chiacchierare con lei avrebbe preferito che morisse...ma ero io Fabiana. Lui si stava divertendo come un pazzo con me solo perchè non sapeva che ero io.


Allora mi sono alzata, avevo gli occhi lucidi e un nodo bruttissimo alla gola, ho lasciato sul tavolo il bicchiere dal contenuto rosso, ho raccolto nella borsa tutti i miei oggetti. Mi ha chiesto premuroso cosa avessi, io gli ho detto che sarei tornata subito...e lui se ne è assicurato più di una volta perchè non voleva smettere di stare così bene...l'ho guardato e gli ho detto di non preoccuparsi..mi sono girata e ho iniziato a camminare, sempre più veloce fino ad arrivare a correre, correre, correre...e sono tornata alle scale...e lì mi sono come sdoppiata...scendevo velocemente queste scale diventate confuse e dietro a me mi inseguiva una bambina che mi urlava di non correre, di tornare a quel tavolo...le scale erano alte, ho guardato la bambina, le scale e poi di nuovo la bambina e le ho detto di no. Lei era vestita come me, e mi diceva che lei non voleva morire, perchè doveva tornare a quel tavolo...mi sono girata e mi sono buttata e lei mi ha gridato NOOOOOO, e insieme a lei gridava anche Davide che ha allungato una mano, ma questa volta non è riuscito a prendermi.


Mi sono svegliata strillando un No e piangendo.

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