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lunedì 14 novembre 2011

TeaTime

Alte, basse, strette, larghe. Addirittura la mezza tezza! Sì...ne ho davvero abbastanza. Eppure quando entro in un negozio in cui sono esposte, non posso fare a meno di guardarle estasiata. Mi catturano. L'idea dell'inverno, avvolta in una calda coperta sul divano, con un buon libro e una tazza di the fumante accanto...mi rende serena.
Dentro ognuna c'è un ricordo da assaporare; le persone a cui è legata escono danzando con il fumo ed i profumi, attratte dal richiamo della memoria.
Allora le mie tazze sono tante, ma mai troppe.
Ed ora che ho scoperto le sciarpine...come potrò resistere?

domenica 6 novembre 2011

Gli anziani odorano di buono

Perchè quando mi capita di stargli accanto, sento quell'odore che mi riporta indietro nel tempo. Mi viene in mente quando le mie nonne aprivano l'armadio per tirare fuori il vestito buono della domenica. Lo stesso odore del cappello e della giacca di mio nonno ed il ricordo di quando fremeva per uscire e andare a giocare a bocce; quando con la stessa premura tornava tutti i giorni alla stessa ora perchè non poteva perdere la Zanicchi con "Ok il prezzo è giusto".
Anche le loro credenze hanno quell'odore. Qualcuno arriccia il naso al solo pensiero, non io.
Ricordo quelle bellissime scatole di latta con dentro le caramelle rossana, quelle ripiene di liquori, gli spicchi di arancia, mandarino e limone... Mio zio che sottovoce diceva "Prendine una" e come per magia sbucava mia zia che con il vocione lo rimproverava "Renzo, deve ancora cenare"...e poi guardinga afferrava un'altra scatola di latta ripiena di biscotti.
Io, soddisfatta, tornavo a casa con una caramella nella mano sinistra e un biscotto nella mano destra, sorridendo felice mentre mia madre, con fare compiaciuto, sentenziava "Quanto ti viziano...!".
Sentivo quel profumo anche nella camera dispensa della mia zia Ines. Da piccola avevo un po' timore di quella stanza, buia con un odore strano. Ma ricordo che ero felice quando lei ed Elvia entravano lì...perchè voleva dire che presto si sarebbe mangiato qualche piatto delizioso cotto in quella stufa tanto diversa da quella che avevamo a casa nostra. Era marrone, si riempiva con la legna e sul ripiano c'erano dischi che con un ferro dalla punta arcuata venivano alzati da mia zia. Era affascinante stare lì seduta a guardare i preparativi di pasti che sarebbero stati pieni di gioia e risate. Io apparecchiavo...e aprivo le ante di vetro di una credenza a muro piena di bicchieri. Riesco ancora a sentirne l'odore...
http://xfantasminax.files.wordpress.com/2011/11/maniunite.jpg?w=202
È il profumo dell'infanzia.
Così rassicurante...

domenica 4 luglio 2010

…questa sensazione.

Ne ascolto il suono.
Avverto il suo incidere sicuro, un passo superbo.
Scarlatto.
Questo è il suo colore.
Mi catturano le sfumature tra una piega e l’altra,
l’ondeggiare sensuale in un mare di topazi.
Rapita dalla sua brezza delicata,
ondeggio ad occhi chiusi.
La assaporo per rimanerne inebriata.

giovedì 20 agosto 2009

Cortometraggio


Lo sfondo nero, a tratti illuminato, segna i secondi che ci separano dall’inizio della pellicola.
Cerchi con grandi numeri bianchi si susseguono
…3…2…1

[Il rumore della cinepresa regala un fruscio unico;

le immagini a tratti fuori fuoco, non statiche, si susseguono lentamente ma mai a scatti, a colori anticati;
piccoli puntini luminosi sullo schermo regalano effetti da cinematografo]

"Una spiaggia affollata. Lettini, ombrelloni chiusi si alternano ad altri alla cui ombra riposano famiglie felici.
I bambini sulla riva sono preda della creatività sformando secchielli di sabbia bagnata
che, con amorevole cura, si trasformano nei castelli delle più belle fiabe della loro infanzia.
Qualcuno si rompe, ma non c’è dispiacere nei loro volti: rinascono presto come torri a merlo.
Sul bagnasciuga giovani donne raccontano le proprie storie. C’è sempre chi ne sa di più.
Io dal mio lettino osservo, ho lo sguardo sereno, i lineamenti distesi.
Pian piano i raggi del sole si affievoliscono,
chi prima chi dopo sono assorti nei preparativi per alleggerire la spiaggia dagli utili e futili portati la mattina.
Mi siedo sulla riva e con le braccia cingo le ginocchia.
Lo sguardo si fa serio mentre osservo l’incresparsi delle onde in un silenzio che via via diventa sempre più assordante.
Mi sembra di essere rimasta sola.

Arrivi tu e ti siedi dietro di me; avverto il contatto delle tue gambe attorno ai miei fianchi.
Appoggi accanto a me un cestino di fragole lavate, ma con il picciolo verde ancora intatto.
Con una mano mi sposti i capelli.
Mi abbracci, mi dai un delcato bacio sul collo e mi dici
'Per te ci sarò, sempre'
I miei tratti tornano ad essere sereni.
Sento il tuo mento appoggiato sulla spalla nuda; osservi il tramonto.
Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dalla brezza leggera…"

- suona la sveglia, è ora di alzarmi; un’altra giornata mi attende -

[Scorrono i titoli di coda
Attori protagonisti: Il Mare, la Sabbia, il Sole.
Attori non protagonisti: il Tramonto.
Comparse: Castello di Sabbia, Cestino di Fragole
Partecipazione straordinaria: Nocciolino
Voce fuori campo: me stessa

Nel silenzio riecheggia il rumore della pellicola che gira a vuoto ]

sabato 10 maggio 2008

Sensazioni in musica

Si rincorrono su tasti bianchi e neri.
L'estasi per un tramonto.
Il giallo e il rosso si incontrano e insieme al blu danzano su di una tela.
L'apoteosi dei sensi, il desiderio di realizzare con le mie mani.
La mia tastiera.
Pennelli, odori, suoni, rumori.
Luce.
C'è tutto.
Non devo chiudere gli occhi per sentire, vedere.
Assaporo con la pelle.
L'aria è bella. Fruttata. 
Campi ricoperti di fiori.
Le mie sensazioni.
In musica. In colori.
Essenze di me.


sabato 5 maggio 2007

Profumo

L'aria fresca piacevole sul viso scompiglia i miei capelli di prima mattina.
Piove.
Le gocce sul vetro offrono una visione sfaccettata della realtà, la dividono in mille colori, come attraversasse un prisma.
Si confondono rumori e profumi.
Il più bello mi entra dentro.

L'odore di vernice fresca.
Dipinge il grigio asfalto di bianco.
Candore che accompagnerà ogni giorno mille vite e che con esse si sporcherà presto.
Ma allora nell'aria si diffonderà di nuovo l'odore di vernice fresca.
E ancora una volta il bianco tornerà candido.
così a ripetersi infinite volte.
E' un destino felice, perchè le sue macchie non dureranno mai troppo a lungo.

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