Chiedere è lecito, rispondere è cortesia

lunedì 17 dicembre 2007

Sole





 

Alla radio ascoltavo l'ultimo singolo di Elisa, assaporandone le parole una ad una.
Fino a qualche settimana fa mi rattristava. Ora arrivo alla fine della canzone.

Vedo il sole.

Cammino, mi guardo intorno, incontro gente, sorrido sempre e sono felice.
Ancora, pochi minuti fa, ho versato una lacrima per te, ma  non importa.

Sono felice lo stesso.

E vedo tanto Sole!

Un  Sole che ha un nome, 5 lettere piene di stima, fiducia e affetto.

Grazie!

 


sabato 1 dicembre 2007

Momenti

Il mercato dei sogni


Svendo i miei pensieri
sul banco già ricolmo
di ricordi senza più memoria

Nel mercato delle anime vagabonde
s'acquista amore senza luce
nei falsi d'un sorriso
che mai più completerà
lo spartito d'una lampada senz'olio

Vorrei morir di vita
e volare in un cielo di stelle infatuate
ridando albori
a chi la notte porta nei suoi occhi

Brandendo spade di zucchero filato
nel denso miele amaro
di un mondo che più non comprendo

poggio l'anima
sul tappeto dei tuoi sguardi
sognando i sogni a occhi aperti
nell'allegria d'una favola.


 

- Julian Carrera -

sabato 24 novembre 2007

Fine di una convivenza

Nonostante io mi sia creata una corazza molto forte, non sono ancora immune da certe delusioni. Quelle che non aspetti sono le peggiori. Quando ti apri con qualcuno e questo qualcuno si comporta in modo scorretto, incasinando volutamente e irreparabilmente la vita degli altri, la tua vita e quella di chi ti sta vicino. Quando vedi che le cose vengono fatte apposta per provocare, per ferire, perchè si vuole essere "più" degli altri... Allora capisci che hai abbassato la guardia con una persona che non lo meritava. Puoi arrabbiarti, piangere, parlarne male; ma tuto ciò non leviga gli spigoli che lei ha creato. Perchè ti fidavi. E allora, visto che non ne avrò modo e forse neanche voglia ti scrivo quel che penso.

"Come meglio ho potuto ti sono stata vicina quando me lo hai chiesto e quando non me lo hai chiesto, e da lontano osservavo i tuoi movimenti incerti senza intervenire perchè non era il momento. Altrettanto hai fatto tu. Ho deciso di abbassare la guardia perchè ritenevo fossi diversa. Probabilmente ho sbagliato anche io, l'errore che mi hai sempre detto essere comune a tutte le tue conoscenze: ritenerti più grande e matura di quel che invece sei. Sta di fatto però che mi fidavo di te, di te alla quale ho raccontato tutte le cose belle e tutti gli ultimi grandi casini della mia vita, di te che mai avrei pensato potessi colpirmi alle spalle in modo scorretto, fregandosene di tutto, non solo con gesti e fatti, ma con parole. Parole forse banali, forse per te non importanti; ma ch mai avrei immaginato potessi tirar fuori. Beh che dire! Dalla vita non si finisce mai di imparare.

Quello che mi dispiace è che...mi dispiace. Forse il nostro modo di vivere alla giornata, sgobbando e sudando, in questo modo da "poveracci" non si addice al tuo alto stile di vita, ma che dire..purtroppo non siamo nati tutti così fortunati. Ma sicuramente onesti e sinceri e affidabili sì..piiù di quanto tu hai ritenuto. E questo mi offende, mi delude, mi irrita, mi.

Nella vita non si compra tutto con i soldi, c'è l'amicizia, grande o piccola che sia, che viene regalata. A volte ciò che non costa niente, vale 1000 volte di più. Probabilmente non lo hai capit o semplicemente non lo hai voluto.

Non ci sarà la frase banale che ultimamente ti è stata detta da troppa gente che non merita neanche di pronunciarla. 'Per te ci sarò sempre'. No, non è così e se hai imparato un minimo a conscermi lo saprai già, anche se probabilmente non te ne importerà...anzi!

Chiusa quella porta ognuno vivrà la propria vita e di tutto ciò non rimarrà che un ricordo che svanirà con il tempo. Purtroppo la delusione, la mia, quella rimarrà.

Buon proseguimento."

mercoledì 14 novembre 2007

Mare

 


"Ho chiesto di poterlo incontrare. E non so se questo accadrà. Sono tornato lì dove ho passato la mia infanzia. E aspetto. E' mattina presto. Sulla sabbia che sa ancora di notte, leggere orme di gabbiani. Sono stati ad ascoltare il mare prima di me. E ora sono andati via. Guardo lontano e riconosco tutto ciò che mi ha fatto compagnia per molti anni. Non c'è nessuno sulla spiaggia. Su quella lunga spiaggia di tanto tempo fa. E di adesso. Il mare silenzioso e tranquillo sembra quasi un animale. E' immobile, pronto ad attaccare. Ha un respiro lento che si interrompe ogni tanto come il leggero sbuffo di un uomo ubriaco che , dopo aver mangiato tanto, si è addormentato. Scendo i tre scalini. La sabbia è ancora fredda. Faccio qualche passo. Cancello alcune orme, piccole zampe a forma di "v" con una "i" centrale. E in un attimo sono dimenticate. Cancellate. [...] E in quei momenti risplendono sani, prendendo la luce del mattino ancora fresca, serena, silenziosa, di una giornata che sta per iniziare, che porterà curiosità e incontri. E una passeggiata. Forse. Oppure niente. Solo il rumore delle onde. Più tardi però, perchè adesso il mare ancora dorme. barche lontane. Qualche vela aperta risalta rossa del suo colore sul filo di quell'orizzonte deciso. Mare. Mare d'amare.

Per niente invecchiato, lui. Mare della mia gioinezza, dlle mie prime indecisioni in amore. Di paure e divertimento e crescita. Anzio, sono ad Anzio. E così comincio  camminare lungo il bagnasciuga.

[...]

Quanto tempo è che io non sono più felice? Per esserlo ho puntato in alto. Ho chiesto ciò che non mi è di certo possibile ottenere. Non da solo. Non umanamente pensando. E quasi mortificato mi piego su me stesso e rivolgo lo sguardo a terra, oltre il pattino, su quella sabbia che ora mi sembra sporca tanto è stato grande il mio disperato e assurco tentatio di richiesta."

La passeggiata

Federico Moccia

domenica 11 novembre 2007

Auguri Sara!!!

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=DMiBSt_ODN0&rel=1]

Se tu mi vedessi ora

"Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio.
Data la sua importanza ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo o persino che produca una certa di suono cermonioso come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore. Se rumore c'è, è interno. Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come uno squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e che rumore fa. è un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai proprio sentimenti. L'amore è così...nessuno ne è indenne. è selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore. Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente."

 

Cecelia Ahern

- Se tu mi vedessi ora -

venerdì 9 novembre 2007

Qualcosa che non c'è

Tutto questo tempo a chiedermi

Cos'è che non mi lascia in pace

Tutti questi anni a chiedermi

Se vado veramente bene

Così
Come sono
Così

 

Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c'è
Invece di guardare il sole sorgere
 

 

- Elisa -

martedì 6 novembre 2007

Gli invisibili?! Chiamiamo ciascuno con il giusto nome...per cortesia!

Matrix. Il tema della serata sono loro, gli invisibili. Termine molto giornalistico e sopra le righe per indicare coloro che da sempre vengono chiamati in tutti i modi, che preferisco non citare per non rischiare di offendere qualcuno non essendone intenzionata. Coloro che comunmente da me, da te, da voi, da tutti, sono chiamati i "senza-tetto".

Mi dispiace, ma ancora una volta i giornalisti sbagliano.

I fatti riportati dalla cronaca nell'ultimo periodo non hanno loro da protagonisti, bensì persone che appartengono ad altri stili di vita, che del nome "senza-tetto" non possono assolutamente farsi carico.

Io ho sempre difeso con tutte le mie parole, con ogni mezzo verbale di cui ero a disposizione, qualunque tipo di immigrato. Sono persone, essere umani che lottano per raggiungere una situazione di vita migliore rispetto a quella che gli si proietta nel prprio Paese di origine.

Ho appena sentito che in un servizio in Inghilterra si parla dell'Italia come "razista", che gli italiani sono soggetti ad un' "isteria razionale" che per cui l'Italia gli sembra inondata di stranieri.

Per la prima volta sono in pieno accordo con un politico. In questo mio intervento non voglio fare nomi, ma posso dare la mia testimonianza che ciò che sta dicendo corrisponde a verità: in ogni quartiere di Roma non si può  camminare senza essere assediati da zingari e altri popoli.

Mi dispiace. Io non ho nulla contro di loro. Sono pronta anche ad ammettere che il servizio trasmesso da Matrix, in cui i intervistano persone che danno l'impressione di essere ottimi individui, mi abbia intenerito, commosso. Mai e poi mai vorrei che oneste persone che vivono in una baracca solo perchè non possono permettersi una casa come tutti noi, che lavorano seriamente e in modo dignitoso, perdessero il lavoro e pagassero per crimini di propri simili di cloro non hanno nessuna colpa.

Ma la realtà è la seguente.

Io sono andata via da Roma per lavoro. Sono romana, mi sento romana, sarò sempre romana.

Ma non credo che tornerò mai a vivere a Roma perchè non posso vivere in una città, nella mia città, dove non mi sento sicura neanche di andare all'università e scendere dal trenino (così come ho fatto per anni...proprio la fermata successiva a quella dove pochi giorni fa è stata aggredita la donna).

Io non posso sentirmi sicura nella mia città. Perchè la "Politica dell'accoglienza" di accoglienza ne ha solo il nome: accoglienza non vuol dire far entrare chiunque che non accetta le nostre Leggi. Lo stato dovrebbe difendere tutti, ma prima la sicurezza dei propri cittadini.

Io non sono nessuno per dire cosa bisognerebbe fare, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ma sono coscinte del fatto che i primi a sbagliare siamo NOI. I lavori in nero, gli sfruttamenti... Prendiamo una qualsiasi donna rumena (visto che al momento va per la maggiore) baby-sitter in una casa romana, magari in una zona benestante, maari a due bambini straviziati, dalla mattina alla sera (e io abitando in una zona simile ne ho visti tanti...)..per cosa? per uno stipendio da fame in nero. NO. NO. NO. Iniziamo a mettere in regola chi lavora seriamente, chi è onesto. Facciamo in modo non di ACCOGLIERLO nella nostra società nel miglior modo possibile, ma di INTEGRARLO a noi, come chi può insegnarci qualcosa che non conosciamo e a cui insegnare ciò che non conosce.

Non prendiamo in Italia chiunque abbia due polmoni per respirare. Così come non buttiamo fuori chiunque non sia italiano. Diamo modo a chi è onesto di vivere con onestà, di camminare a testa alta accanto a noi. E accompagniamo alla frontiera chi ci si appiccica fino ad arrivare alla macchina cercando di metterci le mani nella borsa.

E' molto meno difficile di fare di tutta un'erba un fascio...

L'importante è fare qualcosa. Perchè io VOGLIO CAMMINARE PER STRADA SENZA LA PAURA CHE NON ARRIVERò MAI A DESTINAZIONE.

Perchè i miei figli un giorno DOVRANNO VIVERE TRANQUILLI.

Perchè è il momento di dire STOP.

 

E a chiunque legga sottolineo una cosa: sono stufa e voglio fuori tutti quelli che non meritano di stare qui. Ma non risparmio tutti quegli italiani che si comportano in modo indegno...la Legge dovrebbe intervenire per tutti. Cerchiamo di non strumentalizzare le idee politiche di una Destra o di una Sinistra, che nella realtà non esistono più.

 

E ancora a tutti quei Paesi che parlano male di noi...ma Voi, che non li fate neanche entrare, cosa fate? E allora...silenzio.

 

Concludo perchè sono stufa pure di farmi il sangue amaro per sta cosa..potrei parlarne ancora per ore e ore e ore e ore... Mi scuso per lo sfogo se può aver dato fastidio a qualcuno, e mi scuso per gli errori, forma e parole, ma non o intenzione di rileggere una sola parola...questo è il mio LIBERO pensiero di questa sera.

 

Buonanotte.

 

 

martedì 30 ottobre 2007

Sonno&Sogni





"I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor
nel sonno ci sembran veri e tutto ci parla d'amor ..."

Questa notte ho fatto un sogno bellissimo. E' passato tanto tempo eppure ne fai ancora parte.
Ho aperto gli occhi canticchiando questa melodia.

 

domenica 28 ottobre 2007

Fardello

Si è alzata da terra. Ha iniziato a far cadere i piccoli sacchi pieni di tanto peso.

C'è ancora quello più pesante, che sarà l'ultimo.

Ma già ora sono 10cm dalla terra scura...

martedì 23 ottobre 2007

vita

Sogno o realtà dimmi di che materia è fatta questa vita. Senza l'uno l'altra m'immagino sarebbe come un tunnel senza uscita, come i Magi senza la cometa, come Ulisse senza la sua curiosità , come un piano che nessuno suonerà.
Sognando ad occhi aperti vedo il mondo che vorrei racchiuso in un sorriso di chi non sorride mai
Se non provi a spostare l'orizzonte un po' più in là i sogni non coincideranno mai con la realtà

- meg -

 

venerdì 19 ottobre 2007

Dietro la porta

Due giri verso destra. Abbasso la maniglia e la porta si apre. C'è una ragazza, dai capelli ricci e castani, la carnagione chiara. Il suo sguardo è spento, fissa un punto della stanza, ma non c'è niente. Fissa il vuoto. Gli occhi sono vitrei e una lacrima solca la sua uancia destra, impercettibile, silenziosa. Riesco a vedere ciò che lei vede. Noto una proiezione sulla parete bianca. Ci sono due immagini, due persone. Un ragazzo. Una ragazza. Le La proiezione si sdoppia, per ognuno di loro scorrono situazioni diverse, ma che la ragazza guarda con gli stessi occhi lucidi. Avvicinandomi riesco a percepire anche le voci. Non provengono dalla parete ma dalla sua mente. Senza guardarmi mi dice di ascoltare, in silenzio; mi rivolge poi la parola, continuando ad osservare lo stesso punto, ormai annebbiato dalle lacrime. Mi dice: "Vedi? Ho dato tutta me stessa a loro, tanto che ora non ne resta niente per me. Mi hanno ucciso con le parole, a distanza di pochi giorni l'uno dalla'altra. Mi fidavo ciecamente, di lui. Volevo un bene infinito, a lei. Provo, ma non passa. Mi fanno ancora male. Mi faranno sempre male." La capisco perchè la osservo mentre parla e sento il dolore. L'avevo sempre ista sorridente e scherzosa, ma non avevo capito che era tutto per coprire quello che accadeva in questa stanza. Piango anche io. Mi allontano, chiudo la porta con la chiave e la lascio sola. Perchè quello che accade n quella stanza non dovrà mai vederlo nessuno.

giovedì 11 ottobre 2007

Stasera cucino io!

Gnam gnam gnam! Al via il progetto Mercoledì in cucina! Il mio inizio fantastico...davvero soddisfatta. Non vorrei dire niente ma benchè qualcuno me ne abbia dette di tutti i colori...in cucina me la cavo piuttosto bene! 
E TU non ci capivi niente!


Vedere per credere..o forse assaggiare per credere...

mercoledì 10 ottobre 2007

Amaro

 "Non so dimenticarlo ed ogni attimo che passa mi sorprendo a sperare, perchè la speranza copra la certezza che non lo avrò."

 

Mi sento un po' come le foglie d'autunno. Pronte a cadere dal proprio ramo senza preavviso. Mi mancano i colori. Vorrei avere un pennello in mano per stendere una riga orizzontale lungo la parete della mia stanza. Azzurra. E poi una verticale, Verde. Di nuovo orizzontale e verticale in un susseguirsi di ritmo colorato. Viola. Rosso, Arancione. Giallo. Se chiudo gli occhi posso vederli, imaginare le mie mani cariche di colore toccare tutto. In ogni dove un pizzico di me. Le situazioni riemergono sempre. Frasi, gesti, parole, incontri. Ultimamente accade spesso e mi fanno riflettere:

ciò che era è vero, non era ma è diventato.

...e quindi?

Brandelli lacerati di una vita capita troppo tardi. La mia.

lunedì 8 ottobre 2007

Piccone traditore

No nun è gnente è 'n po' de carcinaccio
Aspettate me tiro 'n po' più in quà
Me metto bbono bbono e che ve faccio
Sfasciate pure che io ve stò a guardà
E sotto quer piccone traditore
Come quer muro, me se sfascia er core...

[...]Tutti li sogni cascheno mattone pe' mattone

[...]Fa piano muratò cor quer piccone.

“Casetta de Trastevere” 
del trio Del Pelo-Simeoni -Torres

sabato 6 ottobre 2007

martedì 11 settembre 2007

Mi commuovi...sempre!

G: non è che sei un po' depressa e triste?
non fare cosi' eh?
con nessuno ne ho parlato eh?
con te mi sono sempre aperto
è unpo' un amore che mi lega a te
sei troppo carina e dolce
sempre con il sorriso
meriteresti un sacco di cose belle
mannaggiolina
bisogna farsai forza quando troviamo questi brutti pensieri di fronte a questo cervello cosi' vulnerabile

F: zitto perchè tu hai il potere di farmi piangere
G: io voglio il potere di farti e far sorridere
ma anche una lacrimuccia non fa male
F: scemo
G: io purtroppo poiango troppo poco
F: allora diciamo che mi fai piangere e ridere contemporaneamente
G: ah ecco cosi' va meglio :)

Siamo lontani, non ci vediamo mai, eppure mi capisci sempre. Ti voglio bene. Tanto.


 

giovedì 30 agosto 2007

I miei luoghi

Ognuno di noi ha un posto particolare. Un posto dove sono racchiuse le sue gioie e i suoi momenti tristi.
Oggi pensavo questo. Sono a Roma da un po', ma non sono stata in quei due posti, per me speciali.

Lo Stadio dei Marmi, al Villaggio Olimpico. Un posto favoloso. Ho passato intere giornate della mia adolescenza sotto le statue, sdraiata sui gradoni, a guardarle dal basso, in tutta lo loro possenza. Uno spazio chiuso che in realtà mi regala un senso di libertà infinita.

Quel posto mi conosce allegra e spensierata. Ora sembrebbe un affronto. Ma tornerò a trovare le mie statue e i miei gradoni, quando avrò il sorriso fisso sulle labbra.

Il molo a Fiumicino, quello dal quale partono i traghetti.

Vento e onde ch si infrangono sugi scogli ti fanno sentire piccola. Lì le lacrime sul viso si confondono con l'acqua salata e il vento forte porta lontano i brutti pensieri. Sono 4 anni che manco da lì e dovrei tornarci. Ma la confusione sul mio volto ci sarebbe ancora o tutto diventerebbe troppo chiaro?

 

Sono lontana da lo 800km. Il mio primo obiettivo quest'anno è di trovare a Trieste lo Stadio ed il Molo...anche se in fondo pensandoci....li ho già.

mercoledì 29 agosto 2007

Porta Portese

Domenica mattina. Sono le 8.

Il sole diffonde già un caldo che promettere di esere insopportabile.

Sono anni che non vado a Porta Portese. 6? Forse 7. Non so. Con il tempo i ricordi si offuscano, poco alla volta, in slenzio.

Non tutti i ricordi.
Ecco l'arco che segna l'ingresso. Non c'è nessuno. I primi banchi si presentano come un'ammucchiata di tessuti con prezzi da capogiro. Jeans Levi's a 5 euro, i mitici 501. Sorrido e vado avanti.

La domenica mattina questa via diventa una vita vera. Passo dopo passo attraversi il vissuto di una persona, il suo presente ed infine i suoi ricordi. Lì tanti oggetti usati. Qualcuno logoro. Altri un vero affare. Hanno fatto parte della vita di altre persone e ora potrebbero entrare nella tua. Loro se ne liberano.

Qualcuno ne è felice, qualcun altro si sente strappare il cuore alla separazione di un oggetto a lui tanto caro.

Necessità.

Necessità di spazio.

Necessità di soldi.

Necessità di lasciarsi alle spalle un passato.

Tutti abbiamo delle necessità. Perchè non le esprimiamo?
Io ne sento il bisogno.

Per avere più ricchezza...nei sentimenti.

Per essere più comoda...nel pensare.

Per guardare al futuro...e cercare di sistemare il passato.

Rimediare. Non dimenticare.

 

 
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