martedì 15 dicembre 2009
sabato 5 settembre 2009
Dei Sette Vizi Capitali, l'Orgoglio è il peggiore
Lo stomaco si chiude e il cuore si attorciglia.
Vorrei chiedere di novità, sapere come stai, farmi raccontar che fai…
Ci sono giorni in cui tutto sembra bellissimo e credo di dimenticare.
Poi arrivano improvvisamente le ore in cui si forma quel fastidioso nodo alla gola.
Mi manca parlare con te.
Mi manca la confidenza che c’era…
E’ una verità che io detesto e cerco di allontanare il più possibile da me,
perchè su nulla si può tornare indietro.
Da parte mia è orgoglio.
Credo sia orgoglio.
Non so cosa sia esattamente, non l’ho mai preso in considerazione.
Ma il pensare che mai farò io il primo passo…cos’è se non orgoglio?
Si chiama orgoglio anche la paura di mettersi di nuovo in ridicolo?
Perchè se neanche tu fai un passo verso di me, cosa vorrebbe dire se non che non ti interessa farlo?
E allora perchè dovrei farlo io?
Per convalidare la tua tesi che nessuno ti resiste?
Per dimostrarti l’ennesima volta che ti voglio un bene dell’anima ed umiliarmi perchè per te non è così?
Domande, domande…tante domande.
…mi manchi.
…ho sete di te.
Il nastro si è inceppato come in una vecchia cassetta.
Ed io vorrei avere una BIC per poterlo avvolgere e sbrogliare…per poter sentire ancora la mia musica preferita.
lunedì 31 agosto 2009
S-quilibrata
La sera è il momento preferito dai pensieri per emergere dal torpore in cui li manteniamo mentre siamo confusionalmente affacendati nelle pù svariate attività quotidiane.
Volenti o nolenti, liberi dalle occupazioni che spesso ci creiamo solo per non pensare, le nostre riflessioni o le nostre idee, o peggio entrambe, sono davanti alle loro proprie forma e natura.
Noi siamo solo con Noi.
E’ un film già visto, la replica della miglior puntata della nostra fiction preferita…o anche no.
Tutto regolare.
Il problema inizia quando ogni momento ci porta a pensare, nonostante i nostri impegni lavorativi, affettivi, sociali e mondani.
I pensieri ci distraggono, ci distolgono dalla realtà.
[…i pensieri mi distraggono, mi distolgono dalla realtà.]
Si perde il proprio equilibrio, si ha la testa tra le nuvole; la distrazione regna sovrana.
[Ho perso il mio equilibrio, conquistato con tanto impegno; ho la testa tra le nuvole costantemente e non riconosco più la cosa giusta da quella sbagliata. Sono distratta, sempre distratta. Questo inverno ho perso diversi oggetti di valore, documenti importanti, la tessera della Biblioteca, il libretto dell’Università e in ultimo proprio ora, il lbretto degli assegni.
Io non avevo MAI perso niente. Ne resto sconvolta.]
Perdiamo la testa.
[Ho perso la testa. Ho perso il mio equilibrio.]
Il più delle volte il nostro stato interiore è determinato dal rapporto con gli altri.
L’esteriore per l’interiore….l’interiore per l’esteriore.
L’uno si riversa sull’altro come un cane che si morde la coda.
Un circolo emozionale vizioso.
All’improvviso ci accorgiamo che il nostro Universo gira intorno alle persone che non lo meritano, che oggi ci sono e domani no.
Ci vogliono bene, ma si dimenticano di noi o peggio non hanno proprio tempo di chiamarci e chiederci come stiamo.
I nostri pensieri, purtroppo, sono guidati da sentimenti e situazioni particolarmente belle o particolarmente brutte.
[I miei pensieri sono dettati dal brutto rapporto che da mesi ho con alcune persone tanto che il mio mondo esterno si riflette su quello interno e ne proietta un altro esterno devastato.
Nel mio Universo ruotavano persone che consideravo la mia famiglia qui o persone che reputavo fantastiche e che mi volevano bene davvero e non solo per “apparenza”.
Sono le stesse che non hanno il tempo per sentirmi o vedermi; che non mi vengono incontro neanche nel momento in cui rimango chiusa fuori casa; che tradiscono la mia fiducia, mi usano, mi deludono e mi feriscono. Oggi ci sono, domani no.
Ho trascorso mesi particolarmente brutti.]
Noi siamo il nostro equilibrio, ma solo il più stolto degli uomini non cade quando perde un amico.
[Ho costruito il mio equilibrio lottando contro gli altri e contro me stessa….ma non sono stolta e soffro per la perdita di quelli che consideravo amici.]
***
Mi sento tradita, umiliata, usata, ferita. Non trovo più niente di buono in me e riesco a tirar fuori solo lacrime e tanta rabbia.
Sono arrabbiata e vorrei urlare fino a rimanere senza più voce.
Non riesco a ribellarmi e mi distraggo.
Ho perso le persone alle quali volevo più bene, perdo la testa, perdo il mio equilibrio.
Mi sento indifesa.
Sono sempre più s-quilibrata.
giovedì 27 agosto 2009
Viscerale
Relativity – MC Escher
Emozione. Batticuore. Delusione. Amore. Mancanza. Intolleranza. Bisogno. Affetto. Odio. Nostalgia. Gioia. Rabbia. Amore.
Tanto Amore. Tanta rabbia.
…ma amore.
Provo.
lunedì 24 agosto 2009
giovedì 20 agosto 2009
Cortometraggio
Lo sfondo nero, a tratti illuminato, segna i secondi che ci separano dall’inizio della pellicola.
Cerchi con grandi numeri bianchi si susseguono
…3…2…1
[Il rumore della cinepresa regala un fruscio unico;
le immagini a tratti fuori fuoco, non statiche, si susseguono lentamente ma mai a scatti, a colori anticati;
piccoli puntini luminosi sullo schermo regalano effetti da cinematografo]
"Una spiaggia affollata. Lettini, ombrelloni chiusi si alternano ad altri alla cui ombra riposano famiglie felici.
I bambini sulla riva sono preda della creatività sformando secchielli di sabbia bagnata
che, con amorevole cura, si trasformano nei castelli delle più belle fiabe della loro infanzia.
Qualcuno si rompe, ma non c’è dispiacere nei loro volti: rinascono presto come torri a merlo.
Sul bagnasciuga giovani donne raccontano le proprie storie. C’è sempre chi ne sa di più.
Io dal mio lettino osservo, ho lo sguardo sereno, i lineamenti distesi.
Pian piano i raggi del sole si affievoliscono,
chi prima chi dopo sono assorti nei preparativi per alleggerire la spiaggia dagli utili e futili portati la mattina.
Mi siedo sulla riva e con le braccia cingo le ginocchia.
Lo sguardo si fa serio mentre osservo l’incresparsi delle onde in un silenzio che via via diventa sempre più assordante.
Mi sembra di essere rimasta sola.
…
Arrivi tu e ti siedi dietro di me; avverto il contatto delle tue gambe attorno ai miei fianchi.
Appoggi accanto a me un cestino di fragole lavate, ma con il picciolo verde ancora intatto.
Con una mano mi sposti i capelli.
Mi abbracci, mi dai un delcato bacio sul collo e mi dici
'Per te ci sarò, sempre'
I miei tratti tornano ad essere sereni.
Sento il tuo mento appoggiato sulla spalla nuda; osservi il tramonto.
Chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dalla brezza leggera…"
- suona la sveglia, è ora di alzarmi; un’altra giornata mi attende -
[Scorrono i titoli di coda
Attori protagonisti: Il Mare, la Sabbia, il Sole.
Attori non protagonisti: il Tramonto.
Comparse: Castello di Sabbia, Cestino di Fragole
Partecipazione straordinaria: Nocciolino
Voce fuori campo: me stessa
Nel silenzio riecheggia il rumore della pellicola che gira a vuoto ]
mercoledì 19 agosto 2009
L’ho persa di vista
“Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere era la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più.”
Fabio Volo – E’ una vita che ti aspetto
Ho momentaneamente perso di vista la felicità. Perchè ho paura dei sentimenti che io stessa h castrato e continuerò a castrare:
Ma non ho nessuna intenzione di esistere.
Voglio Vivere.
Ti cercherò, e quando ti avrò trovata, non avrò paura di accettarti.
Perchè…
”Ma è possibile che ogni volta che parlo di un sogno o di un'ambizione ci deve essere sempre qualcuno che ti guarda e sembra che dica: "diventa grande". E per gli altri diventare grandi vuol dire non credere più di essere una ballerina, un poeta, un musicista, un sognatore, un fiore. Non li sopporto.
Una mattina sono uscito di casa, il cielo era azzurro e limpido, ho continuato a guardarlo mentre camminavo, stavo bene, respiravo a pieni polmoni, al terzo passo ho pestato una merda. Cosa devo fare? Rinunciare al cielo per paura delle merde? No, io no Porcaputtana!”
Fabio Volo – Esco a fare due passi
giovedì 13 agosto 2009
Incantata
Vorrei…
…vorrei
…vorrei…
Tredici scie hanno evidenziato il cielo stellato dei miei desideri.
“Sorridendo con gli occhi e parlando con la mente”
martedì 4 agosto 2009
Biglietto bianco
E’ come se questa mattina non mi fossi ancora svegliata, sono rimasta ferma nel mio letto a guardare il soffitto e a ricordare anche oggi i sogni di stanotte. E a pensare, perchè non manca mai.
“Per tutti i motivi per cui ho scritto di essere stupida e molti di più”
Questa è la risposta alla tua domanda di come fai a mancarmi…
Ora così avrei scritto sul tuo biglietto.
(Esiste nel nostro corpo un tasto che blocca la fuoriuscita di lacrime dagli occhi?)
Parole prima del silenzio
L’ho fatto.
Ne soffrirò, ma il destino, che esista oppure no, questo ha voluto.
Ed ora per l’ultima volta il pensiero di
5 baci +1
lunedì 3 agosto 2009
Post-it rosso
Credo che anche un fuoco di paglia, se tira vento, possa trasformarsi in un incendio indomabile.
…ed io, non sono un pompiere.
domenica 2 agosto 2009
L’orologio è sempre troppo avanti o troppo indietro
Continuo a chiedermi, perchè ci rendiamo effettivamente conto dei sentimenti verso una persona solo quando la perdiamo?
Non sono di pietra, non sono insensibile e tantomeno inavvicinabile.
Più passa il tempo e meno dovrei pensarci…e invece i giorni passano e mi manca sempre un aspetto in più.
Mi arrabbio perchè è assurdo!
L’Universo non può girare al contrario…serve che almeno lui mantenga il giusto equilibrio che io, che noi, non siamo in grado di seguire!
Deve cambiare il vento.
Ora.
Di notte, penso
Io le penso.
Intensamente, senza un senso apparente nè una forma adeguata.
Stupidamente, ma con il cuore.
Penso che quel 2 ottobre mi sia rimasto dentro un qualcosa di inspiegabile, un’emozione incancellabile.
Penso che quel giorno io abbia mentito non solo a te ma soprattutto a me stessa…
Penso che a distanza di mesi io non abbia ancora digerito la mia menzogna ricamata di vigliaccheria e di paura.
Penso che la notte di un mese fa abbia distrutto lo splendido ricordo che avevo di te e abbia lasciato la brutta opportunità di coltivare un malessere altalenante fatto di sensazioni di nullità.
Ci sto pensando questa notte, perchè sono quasi le 3 e io da due ore mi rigiro nel letto cercando di dormire…ma i pensieri sembrano un fiume in piena corredato dalla voglia inspiegabile, insensata, stupida e utopica di te.
venerdì 31 luglio 2009
Ricetta del mio uomo
Vorrei che gli occhi fossero neri affinchè io possa fantasticare dietro quello sguardo penetrante; nocciola perchè mi danno un senso di dolcezza; verdi come tutte le speranze che insieme potremmo avere; infine azzurri che facciano trasparire gioia di vivere, serenità e lealtà.
Dovrebbe sapermi rispettare ma non accontentarmi in tutto.
Essere in grado di tenermi testa quando mi impunto [il che capita spesso] e quando pretendo di avere ragione anche a torto evidente [e anche questo capita spesso].
Non dovrebbe mai dimenticare che io esisto come essere unico, uguale solo a me stessa e per questo insostituibile e non dovrebbe mai avere il dubbio che per me sia unico nei suoi pregi e nei suoi difetti, uguale solo a se stesso e per questo insostituibile.
Dovremmo essere diversi in tutto e per tutto, ma uguali nella nostra unicità, insostituibile l'uno per l'altra.
Il suo sorriso dovrebbe incantarmi e farmi sognare di mondi fantastici.
Non mi importano i muscoli scolpiti o un po' di pancetta, perchè la cosa fondamentale è che io possa perdermi tra le sue braccia dimentidandomi di tutto il resto.
Vorrei che la sua voce fosse per il mio udito melodia stregata di sirena, e le sue parole dolci note per farmi volare nei cieli più alti; ma vorrei che fossero anche dure all'occorrenza per potermi scontrare con colui che null'altro vorrebbe se non il mio bene.
Dovrebbe avere un lavoro che lo gratifichi non per uno stipendio, ma per il suo essere.
Non vorrei ricchezza ma il giusto che ci permetta di vivere la vita dei nostri sogni comuni.
Per me non dovrebbe scalare le montagne più alte o nuotare nei mari più profondi, ma affrontare le piccole difficoltà o i possibili impedimenti che ci allontanano; se necessario, affrontare se stesso ed il suo mondo per me.
Mi piacerebbe che avesse delle paure e dei sentimenti profondi, che non avesse vergogna o timore ad esprimerle perchè le sue paure e le sue emozioni potrebbero guarire le mie. Ed io, se mi venissero negate, come potrei guarire le sue?
Lo vorrei capace di emozionarsi davanti ad un bruco che diventa farfalla, ad una gocciolina di rugiada posata su una foglia, all'odore della vernice o di un libro fresco di stampa, al profumo della mia cucina molto spesso bruciacchiata.
Lo vorrei forte quanto basta per avvolgermi quando io mi emoziono, ma sensibile da commuoversi delle mie emozioni.
Non importa se a volte potrebbe farmi versare delle lacrime, perchè l'importante è che sia lì quando avrò bisogno di un fazzoletto.
Dovrebbe farmi ridere, tanto ridere; un giullare al mio sguardo e un Uomo al mio cuore ed in in sua compagnia i miei occhi sarebbero sempre brillanti e sorridenti.
Condividere dovrebbe essere la nostra parola d'ordine; noi.
Semmai un giorno dovessi trovarti, tu da me avrai rispetto, amicizia, amore e passione e non dovrai preoccuparti di altro, non saresti geloso. Perchè io sarò semplicemente solo tua.
*****
Su un aereo di carta in questa notte di Bora, affido al vento i miei desideri, sogni e speranze affinchè giungano all'Universo.
giovedì 30 luglio 2009
mercoledì 29 luglio 2009
L’amore è negli occhi
Cos’è l’amore?! Un interrogativo che si affaccia alla mia mente spesso in questi giorni.
L’amore è l’idealizzazione di un sentimento, l’attesa di una persona lontana, fisicamente o peggio spiritualmente, e per questo idealizzata, il sentirsi appagato per uno sguardo ricevuto dalla persona che ci piace o viceversa il nodo alla gola che ci assale per un mancato appuntamento, il sentirsi bene alla sua presenza, la gioia che ci invade, la complicità e la complementarietà, …
Cos’è l’amore!?
nonostante alcune di queste risposte siano ora in me, io non credo di essere in grado di amare.
Sono passate 12 ore da questi pensieri e ora credo di aver capito cosa sia l’amore.
L’Amore è quel sentimento che c’è negli occhi di una mamma per suo figlio che deve ancora nascere, la spontaneità di una carezza alla pancia quando ne parla.
L’Amore è solo negli occhi.
martedì 14 luglio 2009
Carpe diem
Una parola accanto all’altra come perle unite da un filo.
Chiare e semplici.
Limpide.
Discorsi logici delineati da un’incantevole serenità.
Rimangono nel pensiero perchè, per paura, sono incapace ad esprimerle.
martedì 7 luglio 2009
La mia mente surrealista
Renè Magritte, "La Corde sensible" (1857), dipinto ad olio, Collezione privata, Belgio
Nel primo Manifesto surrealista del 1924, André Breton definì così il surrealismo:
“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”
Io sono surrealista. Le parole proseguono dai sogni alla realtà, in un procedere però discontinuo.
Quando le parole si formano dai pensieri, non bisogna dar loro il tempo di fuggire come tanti granellini di sabbia rinchiusi in una clessidra. Perché se non le si esprimono subito, raramente avremmo poi il coraggio di provarci di nuovo.
Tante volte sono stata sul punto di...e altrettante volte ho taciuto e ho scritto.
Via i freni inibitori e libero l’inconscio dormiente che è nei miei sogni.
(Vorrei seguire l’arcobaleno per trovare la pentola piena d’oro. Il tesoro più ricco che al mondo possa esistere, oro fatto di sentimenti.
Sogno, spero, non cerco ma attendo quel brivido che solo il candore di un’emozione inattesa sa dare, quando gli occhi si riempiono di infinita dolcezza e non puoi fare a meno di sorridere.
Di quel sorriso sono ghiotta, ingorda di quel brivido di gioia di vivere che mi hai trasmesso.
Prima o poi ti accorgerai che in un angolo c'è chi ti vuole un bene dell'anima; ma se non sarà così, io continuerò ad osservare e a restituire all'Universo quel bene che sarebbe stato tuo.
Vorrei...vorrei tante cose.
Tra queste un abbraccio.)
"Il surrealismo è un po’ come la magica sorpresa di trovarsi un leone dentro l’armadio da cui si pensava soltanto di prendere una camicia" F.K.
martedì 23 giugno 2009
Rimanere fuori di casa
La felicità di un risveglio accanto a qualcuno a cui vuoi bene svanisce nel momento in cui abbracci la consapevolezza della sua indifferenza.
La freddezza dei gesti, la meccanicità delle azioni ti fanno capire che tu sei lì con lui, ma lui non è lì con te…se ci fosse stata chiunque al tuo posto, sarebbe stato uguale.
Per cui trattieni il fiato e con esso le lacrime, chiudi gli occhi e vorresti sparire nell’istante immediato in cui li hai aperti.
Niente è più imbarazzante e doloroso del silenzio di quei momenti, in cui si intravede solo la speranza che passino in fretta i minuti prima di separarsi.
L’attesa nelle ore seguenti di quel messaggio che sei certa che arriverà, che ti confermerà quello che tu stai pensando e hai provato…e infatti tarda, ma arriva.
Sensi di colpa, scuse, rispetto…parole e frasi che eri pronta a leggere e che prendi con diplomazia, sicurezza di te, testa alta..perchè sei una persona matura.
Poi passano le ore e i giorni e gli occhi ti si riempiono di lacrime, lo stomaco è completamente chiuso, sei distratta anche se la mente è vuota e in macchina ti suonano perchè al verde di un semaforo invece di partire fissi il vuoto.
Perchè non sai come dirglielo…
Non sai come dirgli che ti ha fatto davvero male, non vuoi rischiare di sembrargli soffocante.
Però le lacrime scendono mentre hai i ricordi di una notte in cui sei stata con quella persona speciale che ti riempie gli occhi di gioia, che non riesce a fermarti il sorriso; quella che non ti capaciti di come caspita sia possibile ma ti piace, ti attrae e a cui non sai resistere ma dal quale non pretenderesti mai nulla; che però non aveva voglia di te ma solo di appagare un suo desiderio.
Probabilmente mi direbbe che non è vero tanto per famri stare meglio…ma i gesti contano molto più delle parole.
Male…ci sto male.
Ho freddo e dormo.
venerdì 29 maggio 2009
Il genio della lampada
Esco dalla doccia e a piedi nudi percorro il pavimento, ne esploro le sensazioni.
…che le gocce d’acqua siano pioggia e il pavimento sabbia, presto.
Andiamo
martedì 12 maggio 2009
…per un Nocciolino
Mentre massaggio i miei polsi doloranti, gioco con un “filo” verde.
(1 anno fa)
“L’unica cosa che posso regalarti”, mi hai detto; e mi sono ritrovata un braccialetto al polso.
(Ora)
Siamo il giorno e la notte.
Sale e zucchero…
…Sole e Luna.
Nella vita di ciascuno di questi elementi non c’è posto per l’altro se non per brevi e rari attimi.
Non c’è spazio per me ed io ne sorrido, pensando al mio SuperIo in eterna lotta con l’Es…
…ed Io?!
L’Io mi fa voltare dalla parte opposta, seppur perdendo una lacrima amara.
La lettera, un caffè.
Ho sempre avvertito il tuo volermi bene, ma ora l’ho perso.
In ogni modo, in tutte le salse, in ogni come, dove e perchè io ho cercato di scovarlo nuovamente,
fino a scontrarmi con la realtà…
…non lo avverto più.
Io sono essenza di musica e parole, di colori e immagini,
ma perdo le sfumature senza la pienezza di un gesto.
I pensieri non devono essere dei Soli nell’universo per brillare, perchè io sono colpita dalla luminosità delle piccole Stelle, quelle a cui nessuno bada, impercettibili all’occhio che non è in grado di vederle.
Tu, Sole o Stella che sia, mi hai donato più di un braccialetto da pochi centesimi.
Mi hai donato me stessa, senza che te ne rendessi conto.
Per un nocciolino di pensieri,
per un nocciolino di sorrisi.
Per un nocciolino di risate,
per un nocciolino di sguardi,
per un nocciolino di abbracci.
Quando guarderò il cielo, ascolterò il mio essere, berrò un caffè e ne leccherò il cucchiaino,
lo farò per e con un Nocciolino di Cuore.
Ora e per sempre.
mercoledì 29 aprile 2009
Le parole che non leggerai
Con una penna nera ho inciso parole su di un foglio bianco e ti ho scritto una lettera.
Ti ho scritto una lettera per dirti quello che a voce non posso.
Ti ho scritto una lettera per sfogarmi di qualcosa che reprimo.
Ti ho scritto una lettera ed era lunedì, per dartela martedì.
Ti ho scritto una lettera ma mi è mancato il “coraggio” di chiamarti e darti un appuntamento per un caffè.
Ora ho un foglio bianco con nere parole incise, piegato in tre parti, adagiato sul fondo di un cassetto.
Ti ho scritto una lettera che non ti darò mai.
mercoledì 18 marzo 2009
νύξ
Un foglio bianco ed un pennello azzurro.
Scrivo.
Di me. Di te. Di tutti noi.
Buonanotte
domenica 15 marzo 2009
Buona domenica
L’aria è leggera, fresca, carica della vita che si diffonde, di profumi delle persone, di arome di cucina.
Respiro di un respiro pieno, mi siedo al sole e chiudo gli occhi.
E’ domenica mattina.
Mi lascio scaldare la pelle di un tepore piacevole e lascio che i raggi bacino il mio viso
per ricambiarli dello stesso affetto.
Volgi il tuo volto al sole, chiudi gli occhi e percepisci il calore di questi raggi
che sulla tua fronte restituiscono i baci da me rubati.
martedì 10 marzo 2009
Una buona giornata
Se avessi una stanza a base triangolare, dipingerei una parete gialla come il sole,
una blu come la notte e una rossa come il fuoco.
Aprirei un grande foro nel vertice e mi sdraierei sul pavimento color della sabbia
ad osservare il cielo nei suoi mutamenti quotidiani fino a scovare la stella più luminosa
o la nuvola dalla forma più originale per affidarle il mio affetto e farlo arrivare ovunque tu sia,
con la speranza che indietro possano portarmi un tuo sorriso.
giovedì 26 febbraio 2009
Rosso. Bianco.
Seduta davanti ad un calice, osservo la realtà dal liquido in esso contenuto.
Vino. Bianco.
Minuscole bollicine si rincorrono sollevandosi dal fondo per perdersi poi in superficie.
Tutto appare ingigantito attraverso esso.
Vedo l’enorme numero del mio smalto color latte. Dietro ancora un altro bicchiere con ancora qualche goccia di succo di frutta.
…
Piango, e avrei voglia di lanciarlo fuori dalla finestra e sentirne il fragoroso tonfo che lo ridurrebbe in apparentemente inutili scaglie di vetro tagliente.
Perchè sotto il cappello e la maschera da giullare io ho sempre visto una persona e una testa pensante, importante da essere un sole fisso nel cielo e non una nuvola passeggera come me.
Io non sono le altre persone.
In viaggio, Carta e matita
8. 9. 10. Il mio sguardo si posa sul numero indicato dai binari. Numeri costruiti sulla base di cerchi perfetti che mi lasciano il desiderio di percorrerli con l’indice della mano sinistra cosicchè il polpastrello ne possa percepire i dettagli invisibili agli occhi.
Poco più in là mi accorgo di un uomo, dai capelli bianchi. Ben vestito, curato, con una busta di un negozio nella mano sinistra.
Si ferma ad ogni cestino e guarda dentro…in cerca di un mondo?
Mi assale la voglia di scendere da questo treno per cercare anche io qualcosa.
In questa grigia stazione quell’uomo è l’unico fascio di colore che vedo.
sabato 14 febbraio 2009
?!
lunedì 2 febbraio 2009
Post-it
Cè chi viaggia sul brucomela e chi sulle montagne russe.
...ma non necessariamente i secondi arrivano primi.
martedì 27 gennaio 2009
Contraddizioni
"Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione."
A.Schopenhauer, Parerga e Paralipomena
...io faccio parte di quella compagnia...
mercoledì 21 gennaio 2009
Cenere
Giorno dopo giorno mi sento sempre più persa in un mondo che non sento più il mio. Seduta in bilico su un ponte, vedo scorrere sotto i miei occhi immagini di momenti bellissimi e di altri da dimenticare. Si sovrappongono in un turbinio di emozioni che stanno per scoppiare perchè sono incapace di trattenerle ancora.
"L’amico immaginario, è una creazione positiva dell’immaginazione dei bambini, è una cosa molto comune ed è solo un gioco. I bambini creano un compagno di giochi immaginario per portare fuori da sè tutte quelle emozioni, tensioni e preoccupazioni che possono far parte della vita di tutti i giorni. [...]L’amico immaginario svanisce nel nulla da solo senza il bisogno di alcun intervento da parte dello psicologo[...]"
Dott. Silvia Piva, psicologa infantile
Mi sento come uno di quei bambini. Anche io ho avuto un amico immaginario e anche il mio è svanito da solo, ma io non ne ero pronta.
Non ero pronta neanche ad averlo un amico immaginario.
...non credevo di averne uno.
Oggi una coltre di fumo denso se l'è portato via, senza che io fossi in grado di ribattere nulla.
Ora gioco con la cenere che è rimasta tra le mie mani, cercando di ricomporla in qualcosa che sia degno di avere un nome...
...ma la cenere era, è e rimarrà solo cenere.
giovedì 15 gennaio 2009
Nello stomaco
Farfalle danzano in antichi rituali,
volteggiano incuranti di chi non le vorrebbe.
...brididi.
martedì 6 gennaio 2009
Parole
"Fuggi da me verità
perché io non ti voglio conoscere.
La mente del cuore
rinnega desideri inattesi,
fugge piaceri rendendoli segreti
affinché il rischio non ne sfiori i sensi.
Il seme giace sotto la terra innevata
e sboccia vivo al primo sole,
senza che il freddo abbia impedito il suo fiorire.
Così le emozioni forzatamente evase
si affacciano incerte ai nostri occhi
svelate da parole che il cuore non ignorava.
La mente non può insabbiare il suo essere
ed il tempo ride beffardo del tentativo.
Cuore, non usare la mente
per rinnegare desideri inattesi,
fuggire piaceri invece di esprimerli.
Il rischio dei sensi fa parte del gioco
e rimpiangerai l'esser scappato.
Fuggi da me verità
perché io ti conoscevo ed ho avuto paura di te."
Fabiana - 1 gennaio 2009