martedì 7 luglio 2009

La mia mente surrealista



 

 

 

 

 

 

 

 

Renè Magritte, "La Corde sensible" (1857), dipinto ad olio, Collezione privata, Belgio


Nel primo Manifesto surrealista del 1924, André Breton definì così il surrealismo:
“Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.”

Io sono surrealista. Le parole proseguono dai sogni alla realtà, in un procedere però discontinuo.
Quando le parole si formano dai pensieri, non bisogna dar loro il tempo di fuggire come tanti granellini di sabbia rinchiusi in una clessidra. Perché se non le si esprimono subito, raramente avremmo poi il coraggio di provarci di nuovo.
Tante volte sono stata sul punto di...e altrettante volte ho taciuto e ho scritto.


Via i freni inibitori e libero l’inconscio dormiente che è nei miei sogni.

(Vorrei seguire l’arcobaleno per trovare la pentola piena d’oro. Il tesoro più ricco che al mondo possa esistere, oro fatto di sentimenti.
Sogno, spero, non cerco ma attendo quel brivido che solo il candore di un’emozione inattesa sa dare, quando gli occhi si riempiono di infinita dolcezza e non puoi fare a meno di sorridere.
Di quel sorriso sono ghiotta, ingorda di quel brivido di gioia di vivere che mi hai trasmesso.
Prima o poi ti accorgerai che in un angolo c'è chi ti vuole un bene dell'anima; ma se non sarà così, io continuerò ad osservare e a restituire all'Universo quel bene che sarebbe stato tuo.
Vorrei...vorrei tante cose.
Tra queste un abbraccio.)

"Il surrealismo è un po’ come la magica sorpresa di trovarsi un leone dentro l’armadio da cui si pensava soltanto di prendere una camicia" F.K.

1 commento:

  1. Se qualcosa da considerazione negarne fraternità è da quando il dubbio accadere, non per nulla importa preoccuparsi di esserci amati.

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