martedì 23 giugno 2009

Rimanere fuori di casa

La felicità di un risveglio accanto a qualcuno a cui vuoi bene svanisce nel momento in cui abbracci la consapevolezza della sua indifferenza.
La freddezza dei gesti, la meccanicità delle azioni ti fanno capire che tu sei lì con lui, ma lui non è lì con te…se ci fosse stata chiunque al tuo posto, sarebbe stato uguale.
Per cui trattieni il fiato e con esso le lacrime, chiudi gli occhi e vorresti sparire nell’istante immediato in cui li hai aperti.
Niente è più imbarazzante e doloroso del silenzio di quei momenti, in cui si intravede solo la speranza che passino in fretta i minuti prima di separarsi.
L’attesa nelle ore seguenti di quel messaggio che sei certa che arriverà, che ti confermerà quello che tu stai pensando e hai provato…e infatti tarda, ma arriva.
Sensi di colpa, scuse, rispetto…parole e frasi che eri pronta a leggere e che prendi con diplomazia, sicurezza di te, testa alta..perchè sei una persona matura.
Poi passano le ore e i giorni e gli occhi ti si riempiono di lacrime, lo stomaco è completamente chiuso, sei distratta anche se la mente è vuota e in macchina ti suonano perchè al verde di un semaforo invece di partire fissi il vuoto.
Perchè non sai come dirglielo…
Non sai come dirgli che ti ha fatto davvero male, non vuoi rischiare di sembrargli soffocante.
Però le lacrime scendono mentre hai i ricordi di una notte in cui sei stata con quella persona speciale che ti riempie gli occhi di gioia, che non riesce a fermarti il sorriso; quella che non ti capaciti di come caspita sia possibile ma ti piace, ti attrae e a cui non sai resistere ma dal quale non pretenderesti mai nulla; che però non aveva voglia di te ma solo di appagare un suo desiderio.
Probabilmente mi direbbe che non è vero tanto per famri stare meglio…ma i gesti contano molto più delle parole.

Male…ci sto male.

Ho freddo e dormo.